Le mani nell’oggi digitale

La manualità dei bambini oggi

Lingua e scrittura

«Scrittura e lettura sono per noi innaturali, ma esse hanno cambiato il destino della nostra specie, fornendo strumenti cognitivi nuovi e più stabili per pensare e conoscere. Il digitale sta trasformando la nostra vita materiale e cognitiva. Si tratta di un processo inevitabile che, al di là dei tangibili benefici, preoccupa per i suoi risvolti etici, cognitivi e antropologici. Si chiede Marianne Wolf ” Che cosa perderemmo se sostituissimo le capacità celebrali perfezionate dalla lettura con quelle ora in formazione nella nuova generazione di ‘nativi digitali’, che siedono e leggono davanti a un monitor”»( E. Pessot, Mani che scrivono e mani che suonano. Aprirsi al mondo nell’epoca del touch, in Percorsi Didattici di Alfabetizzazione a cura di G. Fiorentino e C. Citraro, Firenze 2021).

La scrittura è questione complessa

La scrittura manuale è sempre più marginalizzata, perché considerata inutile in una società digitale. Ma è davvero inutile? Varcando la soglia di una visione semplificata e semplicistica della scrittura emerge che lo scrivere è questione complessa che richiede un approccio sinfonico. Gli amanuensi medievali recitavano Tria digita scribunt, totum corpus laborat. Ma lo stesso termine Digitale, che oggi viene usato come sinonimo di tecnologico, rimanda alle dita e dunque alla mano. Osserva Francesco Sabatini: «Il termine digitale che per moltissimi rimanda alla tastiera, e quindi all’elettronica, attraverso l’inglese digit che vuol dire “numero” (diversamente da finger “dito”), in realtà ha alla base il latino DIGITUS e quindi l’uso delle dita e della mano per contare, ma anche per ogni altra operazione manuale ». Tutto ruota intorno alla mano che fa attraverso un utensile e questo “fare attraverso” ha rilevanti conseguenze sul piano fisico-cognitivo. Nello specifico della lingua e della scrittura questo legame emerge prepotente dalla storia: scrittura manuale, stampa e le funzioni dell’IA sono tecnologie della parola, scaturite dalla mano che impugna una penna e prima della penna ha sviluppato un articolato alfabeto di gesti e prassie nel suo movimento di apertura al mondo.

L’importanza della scrittura manuale e della lettura su carta nell’oggi digitale

Sempre più numerosi sono oggi a livello internazionale gli studi e le iniziative volte a incentivare un uso consapevole e critico del digitale attraverso un ritorno alla scrittura manuale e alla lettura su carta, per il suo insostituibile valore formativo. Negli Stati Uniti ai figli dei giganti del Digitale viene interdetto l’uso di qualsiasi dispositivo elettronico prima dei 16 anni; la Svezia da settembre 2023 ha avviato un piano per l’istruzione volto a favorire il ritorno alla lettura cartacea e alla scrittura manuale…

La solitudine di insegnanti e studenti

Nonostante questi importanti azioni e prese d’atto, gli insegnanti e gli studenti sono lasciati soli. Nello specifico dell’Italia non ci sono indicazioni chiare in materia di scrittura manuale, intesa come grafia e dunque il suo insegnamento è lasciato alla sensibilità e all’iniziativa del singolo insegnante; le giovani generazioni sono sempre più estranee al loro corpo: ampia in questo senso è la letteratura scientifica su una progressiva perdita generale di manualità con le conseguenze importanti sulla sfera cognitiva, emozionale, affettiva e relazionale ; su questa base già precaria si inserisce poi il Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale 2021-2027… Gli esiti sono prevedibili: secondo il Rapporto Invalsi 2023 dopo un percorso scolastico di tredici anni uno studente su due giunge alla maturità con un competenze di letto-scrittura inadeguate…

Il progetto

Carta, penna e tastiera. Le mani dei bambini oggi

Le mani dei bambini sono curiose; ci parlano di sogni, di speranze, di paure, di disagi. Che cosa ci stanno dicendo? Noi adulti siamo capaci di ascoltare i loro messaggi?
Partendo da queste premesse, sintesi di un dibattito scientifico internazionale ampio ed articolato, il progetto Le mani nell’oggi digitale: lingua e scrittura cercherà di esplorare la manualità dei bambini e dei ragazzi nell’oggi digitale e le sue relazioni con linguaggio, lingua e scrittura, partendo dalle scuole e dall’esperienza diretta dei docenti.

Gli spazi e le occasioni per sviluppare ed esercitare una manualità fine sono sempre più ridotti. «I giovanissimi hanno “crescente difficoltà a usare le mani per compiere operazioni intelligenti” (Vertecchi 2019); scrivere a mano è sempre più faticoso e frustrante come leggere; le loro grafie sono poco chiare, disordinate e i loro pensieri poveri; memoria ed immaginazione sono in sofferenza (Vertecchi 2016), eppure le loro dita volano sulle tastiere dei dispositivi elettronici» (Pessot 2021).

Avere cura della manualità e, di una delle sue espressioni più raffinate, la scrittura manuale, fornisce dunque ai bambini di oggi strumenti cognitivi, affettivi ed etici unici e imprescindibili per affrontare consapevolmente e responsabilmente le sfide di oggi e di domani.

Nello specifico della scrittura (grafia e creazione di testi) riteniamo sia necessario e urgente superare la logica binaria (digitale vs manuale, penna vs tastiera, carta vs schermo) prevalente nell’attuale dibattito culturale ed educativo, a favore di una visione complessa, umana che colga sul piano evolutivo il legame tra scrittura manuale e scrittura digitale: tutto ruota intorno alle mani che fanno attraverso un utensile e questo fare attraverso ha rilevanti conseguenze sul piano fisico, cognitivo, psicologico, relazionale, affettivo e sociale, se non rispettato nei suoi tempi.

Il progetto si articolerà in tre fasi:

PRIMA FASE | SONDAGGIO
Raccolta di informazioni sulla manualità fine dei bambini in relazione allo sviluppo delle competenze di letto-scrittura.
L’indagine è anonima: i dati raccolti saranno elaborati ed utilizzati esclusivamente per scopi scientifici e di studio.

Destinatari:
Docenti di Scuole dell’Infanzia
Docenti di Scuole Paritarie
Docenti di Scuole Secondarie di Primo grado

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Chi volesse condividere in modo più completo la propria esperienza ci scriva a info@fondazioneartistica.it. con oggetto MANI NELL’OGGI DIGITALE

SECONDA FASE | ANALISI E PRESENTAZIONE DEI DATI
La seconda fase prevede l’analisi, la presentazione dei dati raccolti attraverso incontri pubblici sul territorio con la partecipazione di esperti di diversa provenienza disciplinare. Riteniamo sia importante costruire nel tempo un’alleanza pedagogico-educativa tra docenti, famiglie ed istituzioni al fine di sensibilizzare tutti gli attori coinvolti nell’educazione e formazione dei giovani, fornendo loro strumenti critici e operativi concreti.

TERZA FASE | SEMINARI E LABORATORI
La terza fase prevede la realizzazione di seminari (corsi di aggiornamento) e laboratori specifici per docenti e studenti, dedicati ad aspetti specifici con esperti di chiara fama.

Il progetto si svolgerà nel tempo: non abbiamo fretta; lo studio profondo richiede tempo e disponibilità a percorrere nuove strade in relazione ai risultati raggiunti via, via.

FARE RETE
Da soli possiamo fare poco, in tanti possiamo fare molto.

Se sei una Scuola, una Pubblica Amministrazione, un’ Associazione e condividi le motivazioni e gli ideali che guidano il progetto, unisciti a noi, scrivendoci a info@fondazioneartistica.it.

Comitato scientifico

Prof. Francesco Sabatini, Prof .Emerito di Storia della Lingua Italiana e Pres. onorario Accademia della Crusca
Prof.ssa Maria Luisa Villa, Immunologa e Prof.ssa già Ordinaria di immunologia Univ. di Milano e Accademica della Crusca,
Dott. Claudio Ambrosini, Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva Centro RTP-Milano e Univ. di Milano
Elena Pessot, Musicista, storica, musicologa e Direttore Fondazione Artistica